Sui luoghi di lavoro, laddove non sia possibile mantenere una distanza interpersonale di almeno un metro, è obbligatorio l'uso di una mascherina.
Consigliamo di valutare anche l'ampiezza e la possibilità di aerazione del locale di lavoro.

In situazioni normali, le mascherine chirurgiche sono classificate come dispositivi medici (DM), in accorso alla normativa UN EN 14683:2019 e conseguente marcatura CE, mentre le mascherine FFP2/FFP3 sono classificate come dispositivi di protezione individuale (DPI), soggette ad una diversa normativa quale la EN 149 e conseguente marcatura CE.
In questa situazione di emergenza Covid-19, le mascherine chirurgiche sono equiparate (articolo 16 comma 1 del Decreto Cura Italia) ai dispositivi di protezione individuale (DPI).
Pertanto, fino al termine dello stato di emergenza, sui luoghi di lavoro possono essere utilizzate sia le mascherine chirurgiche (DM) che le mascherine FFP2/FFP3 (DPI).

Pur consapevoli del fatto che qualcuno sostiene che, in casi di possibilità di distanziamento sociale superiore ad un metro, sul luogo di lavoro possano essere usate anche le cosiddette mascherine per la collettività (mascherine filtranti prive del marchio CE e prodotte in deroga alle vigenti norme sull'immissione in Commercio, articolo 16, comma 2, Decreto Cura Italia), in considerazione delle chiare indicazioni della Circolare del Ministero della Salute del 18 marzo 2020, sconsigliamo vivamente agli associati l'utilizzo di tali mascherine all'interno dei siti aziendali.

Infine, ricordiamo che al termine dello stato di emergenza, l'equiparazione tra mascherine chirurgiche (DM) e mascherine FFP2/FFP3 (DPI) non avrà più valore e sui luoghi di lavoro potranno essere utilizzate solo le mascherine FFP2/FFP3 (DPI).

Vediamo i tipi di mascherina utilizzabili:

Mascherina chirurgica (articolo 15 comma 2 del Decreto Cura Italia)
Di vario colore (generalmente verde, azzurra o arancione), è formata da più strati di tessuto non tessuto (in fibre di poliestere o polipropilene, generalmente SMS) che filtrano l'aria in uscita e trattengono schizzi di liquido, come la saliva emessa con tosse o starnuti.

Mascherina FFP2 o FFP3 (articolo 15 comma 3 del Decreto Cura Italia)
FFP significa filtering face piece, ovvero maschera filtrante (coprono naso, bocca e possibilmente anche il mento).

Le mascherine FFP2 sono progettate per essere utilizzate in ambienti di lavoro all'interno dei quali l'aria contiene sostanze dannose per la salute. Devono essere in grado di catturare almeno fino al 92% di particelle pericolose di dimensioni fino a 0,6 micron.
Le mascherine FFP3, rispetto alle FFP2, hanno un maggior margine di filtraggio (almeno del 98%) e sono in grado di bloccare particelle che possono raggiungere una dimensione di 0,6 micron.

Le mascherine FFP possono avere o meno anche una valvola di espirazione: la presenza della valvola non ha alcun effetto sulla capacità filtrante del dispositivo per chi la indossa ed assicura un confort maggiore quando la mascherina è indossata per molto tempo. In particolare, la valvola di espirazione permette all'aria calda di fuoriuscire dal dispositivo, riducendo l'umidità che si forma al suo interno, evitando così la formazione di condensa. Inoltre previene l'appannamento degli occhiali e facilita la respirazione.

Info: Lavoro e Welfare
Dr. Giorgio Meschiari
meschiari@confindustria.ta.it